Disoleatori: cosa sono e perché sono importanti
Disoleatori in Sicilia e nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Catania, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Trapani la Prefabbricati Tecnologici S.r.l. si occupa ormai da anni del Trattamento acque di prima pioggia: impianto di disoleazione. La disoleatura è uno dei vari trattamenti meccanici preliminari, eseguiti durante un trattamento delle acque reflue. Le acque reflue corrispondono alle acque di scarico e sono tutte quelle la cui qualità è stata pregiudicata a seguito di attività domestiche, agricole e industriali. In pratica si tratta di acque non idonee al loro uso diretto, perché contaminate.
L’operazione di disolatura consiste nella separazione di oli e idrocarburi dall’acqua compiuta attraverso i disoleatori. Le acque reflue (cioè di scarico) sono sottoposte alla disoleatura all’ingresso degli impianti di depurazione. Con questa operazione sono rimossi, o comunque ridotti, i materiali sospesi galleggianti. In alcuni casi poi questo genere di trattamento, non ha un carattere solo preliminare. É questo il caso ad esempio delle acque di pioggia o lo scarico a mare. In questi casi la disoleatura rappresenta l’unico intervento eseguito prima della dispersione dei reflui nell’ambiente. Ma perchè il disoleatore è così importante?
Disoleatura: cos’è e come funziona? Cerchiamo di capire meglio!
La procedura di disoleatura consiste, in particolare, nella rimozione di oli, grassi, particelle di materiali sintetici e altri materiali leggeri, che normalmente sono presenti nei liquami urbani. Questi elementi, presenti nelle acque reflue, ne diminuiscono l’ossigenazione e causano l’accumulo di schiume nei bacini di trattamento.
Oli e grassi sono presenti sotto forma di agglomerati, granuli insolubili di diverse dimensioni. La metabolizzazione di questi conglomerati da parte dei batteri è molto lenta. Gli oli e i grassi hanno per natura un peso specifico inferiore all’acqua. Questo fa si che riescano a separarsi naturalmente dai liquami, affiorando in superficie. In alcuni casi il meccanismo di disoleatura è utilizzato per alleggerire la depurazione delle acque reflue.
La disoleatura è utilizzata, ad esempio, per la prima pioggia per piazzali (per acque piovane precipitate sui piazzali), oppure per raccogliere le acque inquinate dal dilavamento di aree adibite ad officine meccaniche, autolavaggi, autodemolizioni e distributori di carburanti.
Disoleatori: le varie tipologie e dimensioni
A seconda della funzione alla quale sono destinati, i disoleatori hanno forme, dimensioni e composizioni differenti. In generale comunque ognuno di loro deve essere realizzato in base a precise norme di legge. In particolare devono rispettare tutta la normativa in materia di sicurezza di competenza dei Vigili del fuoco.
Esistono due grandi tipologie di disoleatori:
- separatori a gravità
- a coalescenza
I primi sono i disoleatori classici, per modo di dire. Strutture in grado di agire attraverso la sedimentazione delle particelle grasse, separate dall’acqua grazie al peso specifico differente.
Nei secondi invece è stata migliorata l’efficienza di separazione degli oli. Questo è stato possibile introducendo un pacco lamellare che, aumentando la superficie effettiva di flottazione, favorisce l’aggregazione delle particelle più leggere e ne facilita la risalita. Questa seconda tipologia è più efficiente grazie anche alla presenza di un dispositivo di chiusura automatico per oli.
Il rendimento di separazione infatti è più alto (addirittura si parla del 97% di materiale depurato). In entrambi i casi i disoleatori rispettano la normativa europea 858/1, dalla quale sono regolati.
Disoleatori: Caratteristiche e schede tecniche
I disoleatori sono fatti in cemento e all’entrata è collocata una chiusura automatica che evita la fuoriuscita degli oli minerali. All’interno è presente un pacchetto filtrante composto da piastre lamellari, attraverso il quale avviene la separazione delle particelle d’olio più fini. Il grado di separazione è molto elevato e costante.
Rispetto ai disoleatori standard, quelli classici che non presentano il pacchetto lamellare e il sistema autobloccante di fuoriuscita oli, quelli a coalescenza garantiscono una resa nettamente superiore.
Disoleatori: il grado di separazione ottimale
Per garantire un grado di separazione ottimale nel disoleatore devono essere introdotte esclusivamente acque di scarico i cui oli possono essere separati. É inoltre importante usare detergenti specifici che non causino emulsioni non separabili.
Inoltre non vi devono essere introdotte:
- acque civili
- portate superiori a quelle previste dal modello specifico di disoleatore.
- sostanze che limitano il corretto funzionamento (come ad esempio: acido di batterie, liquidi freni, antigeli, ecc…)
- acque da verniciature o dal lavaggio di sottoscocca
- emulsioni stabili provenienti da impianti di autolavaggio o simile
- fanghi e concentrati da impianti chimico/fisico, impianti di riciclaggio o altri impianti di trattamento acque
- liquami provenienti da altri disoleatori o vasche di sfangazione
Scegliere il corretto disoleatore
In assenza di una normativa specifica, la scelta del disoleatore dovrà tener conto di diversi criteri:
- portata massima di acqua piovana
- portata massima delle acque reflue
- massa volumica del liquido leggero
presenza di sostanze che possono impedire la separazione (per esempio detergenti).