Impianti di depurazione Acque Reflue: cos’è e come funziona
Impianti di depurazione acque reflue in Sicilia e nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Catania, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Trapani la Prefabbricati Tecnologici S.r.l. si occupa ormai da anni della Progettazione di Impianti di disoleazione acque di prima pioggia.
Il trattamento delle acque reflue, o depurazione, è il processo attraverso il quale sono rimossi i contaminanti da un’acqua reflua, urbano o industriale. In chimica ed ingegneria ambientale le acque reflue, cioè di scarico, sono tutte quelle acque domestiche, agricole e industriali, la cui qualità è stata pregiudicata. Acque rese non idonee al loro utilizzo perché contaminate da inquinanti organici e/o inorganici.
L’operazione che permette la depurazione delle acque è molto complessa. Il sistema ideato permette di trasformare l’acqua contaminata, in una sufficientemente pulita da poter essere scaricata nella pubblica fognatura, piuttosto che riversata in un corpo idrico recettore (fiume, lago o mare), o al suolo, senza danneggiare l’ambiente.
Trattamento delle acque reflue nel passato
In passato, quando le tecniche per la depurazione delle acque non erano ancora così raffinate come oggi, si conoscevano solo tre modi per trattarle:
- pozzo nero
- fossa settica
- fossa Imhoff
- Nel primo caso, il pozzo nero, veniva scavata una grossa buca nel terreno e destinata alla raccolta delle deiezioni. Questa era dotata esclusivamente di una condotta di afflusso. I liquami poi si disperdevano nel terreno, mentre la parte solida si accumulava e richiedeva un periodico svuotamento.
- La fossa settica invece era un serbatoio abbastanza grande da permettere la stagnazione del refluo. La sedimenti solidi si depositavano sul fondo e si separavano dalle acque. Questo sistema era dotato anche di un sistema di emissione dell’effluente, cioè dell’acqua chiarificata. I solidi degradavano naturalmente nel serbatoio.
- Infine la fossa Imhoff è la ben nota fossa biologica, evoluzione della fossa settica. In questa il liquido e i fanghi sono mantenuti separati e l’effluente in uscita è di migliore qualità.
Trattamento delle acque reflue oggi
Oggi la depurazione delle acque prevede tutta una serie di passaggi primari, secondari e terziari. La filiera di depurazione prevede alcuni procedimenti standard, tra cui:
- separazione dei materiali in sospensione
- rimozione delle sostanze disciolte
- trasformazione di sostanze biodegradabili
- disinfezione da microrganismi
- smaltimento dei liquami e dei fanghi
- trattamento dell’aria.
Le acque di scarico possono contenere diverse sostanze: solidi sospesi, sostanze organiche, ammoniaca e idrogeno solforato, tensioattivi e batteri patogeni.
Trattamento delle acque reflue: processi primari e secondari
Il trattamento delle acque reflue prevede una serie di processi classificati come:
- meccanici
- chimici
Tra i meccanici troviamo:
- grigliatura/stacciatura – filtrazione meccanica grossolana
- dissabbiatura – allontanamento di terricci e altri materiali inorganici di diametro d > 0,2 mm presenti in sospensione
- disoleatura – atto a rimuovere e ridurre i materiali sospesi e galleggianti
- equalizzazione e omogeneizzazione – per livellare le punte di portata e inquinamento
- sedimentazione primaria – vasche in cemento nelle quali si attua la decantazione per la separazione dei solidi sospesi sedimentabili.
I primi 4 sono indispensabili per la rimozione dei materiali di dimensioni più grandi. L’ultimo invece non è sempre previsto in ogni impianto di depurazione, anche se la sua presenza sarebbe preferibile.
Fra i trattamenti secondari troviamo:
- ossidazione biologica a fanghi attivi – biodegradazione da parte di microrganismi di tutte le sostanze organiche presenti nell’acqua da depurare
- sedimentazione secondaria – procedimento con il quale vengono separati i fanghi biologici dal resto del refluo chiarificato o trattato
Impianti di depurazione: servizi e prodotti di qualità
Un impianto di trattamento delle acque reflue è composto da tutta una serie di tubazioni, solette in cemento, vasche in cemento, pozzi e condutture di vario spessore, struttura e dimensioni.
I materiali e i prodotti utilizzati in un impianto di depurazione devono rispettare determinati criteri, dettati dalla norma europee UNI EN 858-1-2. Devono essere prodotti di alta qualità, stabili e resistenti.
In Italia la materia è oggetto di particolare attenzioni sin dagli anni ‘70, durante i quali è stata emanata la Legge Merli. Oggi la normativa di riferimento è il Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n°152 “norma in materia ambientale”. Da tenere in considerazione anche le disposizioni a carattere regionale che tengono conto delle specificità dei vari territori.
Questo ad esempio significa che per i depuratori che scaricano in mare sono da rispettare determinate condizioni impiantistiche, relative alla lunghezza e alla profondità della condotta. Allo stesso modo, delle vasche in cemento utilizzate in un impianto di depurazione, deve essere garantita la resistenza e durevolezza. Per questo motivo le migliori rimangono sempre le vasche in cemento armato, al cui interno è stata inserita una rete elttrosaldata in acciaio.
Impianto di trattamento acque reflue “DEPURA K10-7”
Caratteristiche | |||
Dim. esterne impianto: | Ø250 x h200 cm | Abitanti equivalenti: | 10 |
Volume utile totale impianto: | 7,10 mc | Potenza motore soffiante: | 0,08 kw – 220 V |
Volume camera di sedimentazione: | 3,50 mc | Tempo massimo di funzionamento: | 11,3 h/g |
Volume camera ossidazione biol.: | 3,50 mc | Diametro tubi entrata/uscita: | 125 mm |
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Impianto di trattamento acque reflue “DEPURA K20”
Caratteristiche | |||
Dim. esterne impianto: | 350 x 250 x h250 cm | Abitanti equivalenti: | 20 |
Volume utile totale impianto: | 12,90 mc | Potenza motore soffiante: | 0,22 kw – 220 V |
Volume camera di sedimentazione: | 6,50 mc | Tempo massimo di funzionamento: | 8,2 h/g |
Volume camera ossidazione biol.: | 6,50 mc | Diametro tubi entrata: | 160 mm |
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Impianto di trattamento acque reflue “DEPURA K25”
Caratteristiche | |||
Dim. esterne impianto: | 560 x 255 x h180 cm | Abitanti equivalenti: | 25 |
Volume utile totale impianto: | 20,00 mc | Potenza motore soffiante: | 0,55 kw – 220 V |
Volume camera di sedimentazione: | 10,00 mc | Tempo massimo di funzionamento: | 9,7 h/g |
Volume camera ossidazione biol.: | 10,00 mc | Diametro tubi entrata/uscita: | 160 mm |
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Impianto di trattamento acque reflue “DEPURA K30”
Caratteristiche | |||
Dim. esterne impianto: | 560 x 255 x h180 cm | Abitanti equivalenti: | 30 |
Volume utile totale impianto: | 17,80 mc | Potenza motore soffiante: | 0,55 kw – 220 V |
Volume camera di sedimentazione: | 7,10 mc | Tempo massimo di funzionamento: | 11,3 h/g |
Volume camera ossidazione biol.: | 10,70 mc | Diametro tubi entrata/uscita: | 160 mm |
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